La terapia fotodinamica cutanea (PDT) è un trattamento non chirurgico di lesioni cutanee pretumorali o tumorali come chetatosi attiniche, carcinoma basocellulare piano, M. di Bowen, ecc. in particolare per lesioni di grandi dimensioni o se localizzate in zone particolari, quando l’asportazione chirurgica sarebbe complessa o ancora quando ci sono più lesioni in una stessa sede.
Se indicato per la diagnosi, si esegue una biopsia con esame istologico prima del trattamento.
Utilizzabile anche nel trattamento dell’acne e in altre patologie cutanee come lichen, prurigo, ulcere, verruche resistenti alle tradizionali terapie.
Applicando sulla cute una sostanza fotosensibilizzante, questa è in grado di penetrare selettivamente nelle cellule malate e non in quelle sane; le cellule che hanno inglobato la sostanza (quelle malate, quindi) vengono poi eliminate per reazione fotochimica, esponendole alla luce di un’apposita lampada.
Le sostanze fotosensibilizzanti utilizzate sono l’acido 5-aminolevulinico o il suo estere metilico, che non sono farmaci e vengono eliminate dal normale metabolismo.
La fonte di illuminazione emette una luce di colore rosso a forte intensità, né laser né ultravioletta, senza controindicazioni.
Con 1 o 2 sedute (che impegnano mezza giornata) a distanza di un mese, le lesioni trattate guariscono generalmente senza lasciare tracce.
Nell’acne è efficace per la sua azione contro alcuni batteri, in particolare nelle forme papulo-pustolose infiammatorie è efficace in 2-3 sedute mensili, anche in associazione a micropeeling.